Creare le condizioni favorevoli per lo sviluppo e la nascita delle imprese in due grandi aree dell’Isola, attraverso particolari strumenti economici, finanziari e amministrativi. E’ l’obiettivo delle Zone economiche speciali per la Sicilia varate nei giorni scorsi con la firma, da parte del ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Giuseppe Provenzano, dei decreti istitutivi di due Zes: una nella parte orientale dell’Isola e un’altra in quella occidentale.
Si tratta del passaggio finale, dopo una lunga istruttoria di competenza statale, di un percorso iniziato nel marzo 2018 con l’avvio, da parte del governo Musumeci, di una cabina di regia regionale per la preparazione della proposta all’esecutivo nazionale. Una procedura che ha portato nell’agosto 2019 a completare l’identificazione e la delimitazione delle due Zes, con la redazione, da parte degli uffici della Regione Siciliana e delle Autorità portuali dell’Isola, dei rispettivi Piani strategici.
I benefici economici delle Zes sono stabiliti dal decreto legge n. 91/2017 e prevedono notevoli incentivi fiscali, tra cui il credito d’imposta per gli investimenti fino a 50 milioni di euro. Tra i vantaggi anche un consistente regime di semplificazioni amministrative, da attuare attraverso protocolli e convenzioni, che prevedono anche l’accelerazione dell’iter per garantire l’accesso agli interventi di urbanizzazione primaria (gas, energia elettrica, strade, idrico) alle imprese insediate nelle aree interessate.
L’istituzione delle Zone economiche speciali mira infatti a “favorire – si legge nel decreto “Mezzogiorno” convertito in legge nell’agosto agosto 2017 – la creazione di condizioni favorevoli in termini economici, finanziari e amministrativi, che consentano lo sviluppo, in alcune aree del Paese, delle imprese già operanti, nonché l’insediamento di nuove imprese”.
Anche l’Asse 3 “Competitività delle piccole e medie imprese” del Po Fesr Sicilia 2014-2020 e l’Asse 1 del Programma operativo complementare (Poc) 2014-2020 condividono lo stesso obiettivo, favorendo sia lo sviluppo delle aziende già esistenti, con interventi di sostegno alla competitività, sia la nascita di nuove imprese, attraverso agevolazioni finanziarie a fondo perduto.
Nell’ambito del Documento di economia e finanza regionale 2020-2022 (approvato dalla Giunta con la delibera n. 248 del 2 luglio 2019), l’Amministrazione ha manifestato l’intenzione di predisporre un contributo per le imprese che hanno la sede principale o l’unità locale all’interno delle Zes, legato ai ricavi delle vendite e delle prestazioni effettuate dalle aziende nelle aree interessate.
Le Zone economiche speciali per la Sicilia sono inoltre un’opportunità per il rafforzamento delle relazioni e degli scambi nel Mediterraneo, considerata anche la particolare collocazione geografica dell’Isola. Un’azione in sinergia con i programmi di cooperazione territoriale europea, tra cui il Po Interreg Italia-Malta 2014-2020 e il Po Eni Italia-Tunisia 2014-2020.
“Esprimo soddisfazione per l’attesa firma a Roma del decreto che istituisce le due Zes in Sicilia – ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – È l’epilogo di un laborioso lavoro portato avanti negli ultimi due anni dal mio governo, attraverso gli assessorati per le Attività produttive e per l’Economia, in collaborazione con le Autorità portuali e le organizzazioni di categoria. Si passa adesso alla fase operativa che dovrà rendere concreta questa straordinaria opportunità per le imprese che ricadono nel territorio delimitato. A breve presenteremo un disegno di legge per concedere il credito d’imposta aggiuntivo a chi verrà a investire nelle nostre due Zes. Con il ministro Provenzano definiremo presto il crono-programma affinché si possa passare dalla pianificazione alla attività di sostegno”.
In allegato i Piani di sviluppo strategici della Sicilia orientale e occidentale e le aree interessate.